Nella cattura di Primo Levi – avvenuta in Valle D’Aosta il 13 dicembre 1943 – Battipaglia gioca entrambe le parti, quella della vittima e quella del carnefice, dove la vittima è falsa e il carnefice vero. A distanza di settantasette anni, vogliamo che diventi vera anche la vittima.
Primo Levi era di Battipaglia per destino, lo diventi anche d’anagrafe, già solo per ringraziare la Storia dell’onore che ha fatto a Battipaglia di far inciampare su di essa uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento.
Inoltre, attraverso la Giornata in Memoria, il fondo Levi, la staffetta social, con letture ed eventi, vogliamo che gli arrivi la carezza di tutti da dove gli vennero gli schiaffi di uno, straordinaria occasione per Battipaglia di mostrare la solidarietà senza tempo tra feriti, per onorare le cicatrici che porta appese al gonfalone.